Non ho sempre avuto cani. Oggi i cani sono tutta la mia vita, ma non è sempre stato così.
A chi mi conosce sembrerà strano, ma da bambino avevo paura dei cani.
Forse il termine paura è un po’ esagerato, ma di sicuro li guardavo con diffidenza.
Con il passare del tempo, la diffidenza si trasformò in curiosità, poi in stupore, poi in meraviglia, fino a diventare una vera e propria passione.
La mia passione più grande.
Non mi ricordo proprio tutte le tappe di questo mio percorso, ma non posso certo scordarmi quando tutto cominciò.
Il primo ricordo che ho di un cane, risale a quando da bambino andavo in vacanza dai miei nonni materni a Roverè della Luna, un piccolo paese arrampicato a fatica sulle pendici di una montagna.
Nella casa dove vivevano loro c’era una giovane meticcia, di colore nero di nome Tia.
Una cagnolina nera, simil pastore tedesco, ma decisamente più piccola, intelligente e gioiosa.
I ricordi di quel periodo sono un po’ confusi. Sono passati almeno trent’anni.
Ma c’è una cosa che mi è rimasta impressa in maniera indelebile, come una fotografia.
Una cosa apparentemente banale, che è stata in realtà la mia prima avventura con un cane.
Siamo io ed un altro bambino, stiamo camminando con i cani nel bosco.
Io ho con me Tia, legata con una corda rudimentale ( non credo che avesse mai avuto un vero guinzaglio) e l’altro bambino il suo pastore tedesco.
Tutto sta andando alla grande e noi ci sentiamo dei giovani esploratori…
fino a quando non mi scappò il cane perché avevo pensato bene di slegarlo.
Dopo averla cercata a lungo, tornai dai miei nonni disperato.
Tia mi aspettava lì. Era tornata da sola prima di me.
Quando mi vide, mi fece un sacco di feste.
La mia prima esperienza era stata un vero e proprio disastro, ma almeno si era conclusa tutto sommato senza gravi conseguenze.
Quella notte andai a dormire tutto felice.
A chi mi conosce sembrerà strano, ma da bambino avevo paura dei cani.
Forse il termine paura è un po’ esagerato, ma di sicuro li guardavo con diffidenza.
Con il passare del tempo, la diffidenza si trasformò in curiosità, poi in stupore, poi in meraviglia, fino a diventare una vera e propria passione.
La mia passione più grande.
Non mi ricordo proprio tutte le tappe di questo mio percorso, ma non posso certo scordarmi quando tutto cominciò.
Il primo ricordo che ho di un cane, risale a quando da bambino andavo in vacanza dai miei nonni materni a Roverè della Luna, un piccolo paese arrampicato a fatica sulle pendici di una montagna.
Nella casa dove vivevano loro c’era una giovane meticcia, di colore nero di nome Tia.
Una cagnolina nera, simil pastore tedesco, ma decisamente più piccola, intelligente e gioiosa.
I ricordi di quel periodo sono un po’ confusi. Sono passati almeno trent’anni.
Ma c’è una cosa che mi è rimasta impressa in maniera indelebile, come una fotografia.
Una cosa apparentemente banale, che è stata in realtà la mia prima avventura con un cane.
Siamo io ed un altro bambino, stiamo camminando con i cani nel bosco.
Io ho con me Tia, legata con una corda rudimentale ( non credo che avesse mai avuto un vero guinzaglio) e l’altro bambino il suo pastore tedesco.
Tutto sta andando alla grande e noi ci sentiamo dei giovani esploratori…
fino a quando non mi scappò il cane perché avevo pensato bene di slegarlo.
Dopo averla cercata a lungo, tornai dai miei nonni disperato.
Tia mi aspettava lì. Era tornata da sola prima di me.
Quando mi vide, mi fece un sacco di feste.
La mia prima esperienza era stata un vero e proprio disastro, ma almeno si era conclusa tutto sommato senza gravi conseguenze.
Quella notte andai a dormire tutto felice.